Approccio e ritirata, a cosa serve
La tecnica dell’approccio e ritirata serve a rendere il cavallo più coraggioso e confidente con una novità, che essa sia un nuovo oggetto, una nuova attrezzatura o un nuovo ambiente.
Essendo una preda, il cavallo è sempre vigile, assiduamente attento al mondo che lo circonda. I suoi sensi sono orientati alla percezione di ogni potenziale pericolo. È un animale particolarmente sensibile al rumore, al movimento ritmico, al movimento improvviso e agli odori. In natura questo meccanismo di allerta gli ha garantito la sopravvivenza.
È quindi di fondamentale importanza per la nostra e per la sua sicurezza aiutarlo a diventare confidente con il mondo in cui vive, come ad esempio l’attrezzatura, le automobili, i mezzi agricoli, palle, bandiere, impermeabili, spray, siringhe, barriere, cespugli che si muovono, box, trailer, etc..
Un cavallo confidente ha un atteggiamento più collaborativo, a beneficio di una relazione serena e sicura.
La mia esperienza
Il mio amico equino era terrorizzato dallo spray per gli insetti. Vari istruttori e persino il maniscalco, dopo aver sperimentato in prima persona la reazione del cavallo alla vista del famigerato spruzzino, mi sconsigliarono vivamente di usarlo. Accettai il consiglio e per ovviare il problema iniziai a spruzzare il liquido su pezze di panno, ovviamente lontano dal cavallo, per poi passargliele sul corpo.
Dopo qualche mese feci la mia prima lezione di addestramento naturale. L’istruttore mi domandò per prima cosa quali fossero le paura del mio cavallo. Risposi dallo spray, immaginando che volesse evitare pericoli e risposte impreviste. Con mia enorme sorpresa accadde il contrario, ovvero mi chiese di andare a prenderlo. Lo avvisai del pericolo e delle reazioni del mio quadrupede allo spray, ma replicò ancora una volta: ok, vai a prendere lo spray.
Così dopo 4/5 sessioni sono riuscito a mettere lo spray su tutto il corpo del cavallo, in tutta tranquillità.
Come è stato possibile cambiare così drasticamente e definitivamente la reazione del cavallo difronte ad un oggetto che per lui rappresentava un reale pericolo?
Grazie alla tecnica dell’approccio e ritirata.
Ci hanno sempre insegnato, perlomeno per quanto mi riguarda, ad evitare situazioni scomode e pericolose, restandone a debita distanza.
Dopo le lezioni di addestramento naturale, però, ho cambiato completamente la mia visione e ho capito che ai nostri amici equini non diamo mai il giusto tempo per capire il mondo che li circonda.
In cosa consiste quindi questa tecnica così efficace?
La tecnica dell’approccio e ritirata consiste nell’avvicinare il cavallo con gradualità ad un oggetto o una circostanza individuata dall’animale come fonte di stress, rispettando le soglie emotive e lasciandogli tutto il tempo necessario per capire e vivere le sue emozioni.
Questa tecnica viene usata e funziona non solo con i cavalli, ma anche con noi esseri umani. Le tecniche di esposizione come ad esempio la desensibilizzazione sistematica o esposizione graduata hanno, semplificando, come principio l’approccio e la ritirata e sono tutt’oggi applicate per superare molte fobie e ansie.
Molti utilizzano la parola desensibilizzare, ma personalmente preferisco termini diversi, cioè “rendere confidente”. Il cavallo non perde o attenua la sua sensibilità ma, grazie al fenomeno dell’abituazione, aumenta il livello di confidenza riuscendo a rimanere calmo e rilassato e al contempo espande la sua comfort zone.
Spingendo quotidianamente i nostri limiti riusciamo, a piccoli passi, a superare le paure che ci vietano o ci limitano il possesso della nostra esistenza” (Angelo D’Arrigo)

Come applicare la tecnica dell’approccio e ritirata
Ipotizziamo che il tuo cavallo abbia paura degli oggetti svolazzanti, ad esempio una bandiera. Anziché evitare tali oggetti (cosa impossibile, soprattutto se si fanno passeggiate), bisogna rendere il cavallo confidente con l’oggetto del terrore. Con questa tecnica il cavallo si abituerà, passo dopo passo, alla presenza del nuovo oggetto, con gradualità e calma.
Parola d’ordine: SICUREZZA!
È necessario prendere tutte le precauzioni per evitare spiacevoli inconvenienti. Di conseguenza si utilizzerà una corda di almeno 7 metri (attaccata alla capezza) e il processo di apprendimento dovrà avvenire all’interno di un recinto, così che ogni eventuale reazione da parte del tuo cavallo sarà contenuta all’interno di uno spazio definito.
Attenzione: mai legare il cavallo fisso da qualche parte!
È fondamentale che l’equino possa muoversi ed esprimere la sua emotività.
Occorre partire stando alla massima distanza possibile dal cavallo, all’interno del recinto. La sua reazione alla visione di una bandiera va lentamente testata.
Se ha una reazione di paura significa che sei troppo vicino e quindi dovrai allontanarti, usando una corda più lunga e uno spazio più grande.
Attenzione alcuni cavalli manifestano la paura bloccandosi, diventando catatonici, non scambiare l’immobilità da paura per tranquillità.
Se, invece, il cavallo resta tranquillo o addirittura ti ignora, significa che hai il permesso di avvicinarti con gradualità.
In totale relax e lentamente avanza di qualche passo verso di lui (fase dell’approccio), fintanto che non ti presta la sua attenzione (margini della zona gialla). Appena dà segno di attenzione (ad esempio muove la coda nervosamente, o ti guarda, o ha un’orecchio puntato verso te) fermati! Attendi qualche secondo e torna indietro nella zona verde (fase della ritirata).
Aspetta e ritenta l’approccio ai margini della zona gialla. Resta fermo qualche secondo, poi torna nella zona verde (ritirata).
Con il ripetersi di questo esercizio i cerchi si restringeranno e la zona gialla sarà sempre più vicino al tuo cavallo.
Questa prima parte aiuterà il cavallo a vivere in tutta serenità un primo approccio con la bandiera, aumentando il livello di confidenza con l’oggetto.
In una seconda fase potrai spingerti oltre e iniziare ad aggiungere un po’ di pressione ritmica, muovendo lentamente la bandiera. È importante non bloccare la pressione ritmica nel momento in cui il cavallo inizia a muoversi o dia segna di preoccupazione.
Occorre mantenere sempre la stessa distanza e continuare a muovere la bandiera, con una pressione ritmica (bandiera che si muove) invariata e costante.
In pratica il tuo cavallo dovrà abituarsi e capire che una piccola pressione (bandiera che si muove lentamente nella zona gialla) ad una determinata distanza non rappresenta un pericolo.
Quando il cavallo si sarà abituato e avrà smesso di muoversi, ti presterà la sua attenzione. In quell’esatto istante smetti immediatamente di muovere la bandiera (rinforzo negativo) e concedigli qualche istante di relax. Il tempismo è tutto!
Per aver successo sarà fondamentale la tua abilità nel capire qual è la giusta distanza da tenere, il livello di ritmo per non far andare il cavallo in allarme e l’istante esatto in cui togliere le pressioni.
Tieni bene a mente che le soglie possono variare in ogni istante. Alcune variabili possono influenzare le soglie, ad esempio l’ambiente e lo stato psicofisico del momento. È importante quindi che, prima di iniziare una sessione, il cavallo sia calmo, rilassato e confidente con l’ambiente che lo circonda.

Alcuni aiuti
Con alcuni cavalli è utile aggiungere anche un rinforzo positivo. Pertanto, dopo avere tolto la pressione della bandiera svolazzante (rinforzo negativo), concedigli un piccolo premio in cibo (rinforzo positivo).
Se il cerchio della confidenza non è ancora abbastanza piccolo da poter arrivare con le mani alla sua bocca, puoi lasciar cadere a terra la bandiera ed avvicinarti con calma per premiarlo. In questo caso può esserti di aiuto usare una parola ponte, come ad esempio “bravo” prima dell’arrivo del cibo. La parola ponte consente di aumentare il tempismo del rinforzo. Infatti, ben presto il tuo cavallo apprenderà che dopo la parola “bravo” arriverà il premio e quindi la parola stessa avrà l’effetto del premio (riflesso condizionato).
Applicando questa tecnica e rispettando soglie e tempi dettati dal tuo amico equino, vedrai che il cerchio della confidenza si stringerà sempre più. Quando il cerchio sarà così piccolo da riuscire ad avvicinarti abbastanza al suo naso, fagli odorare l’oggetto (approccio) e dagli tutto il tempo di cui necessita per esplorarlo. Dopodiché allontanati (ritirata).
Le soglie emotive variano man mano che fai progressi, ad esempio quando il cerchio sarà circoscritto al solo cavallo, la zona rossa potrebbe essere la groppa mentre l’arancione il garrese e la gialla il naso.
È fondamentale non avere aspettative e soprattutto accettare i piccoli progressi che il cavallo fa di sessione in sessione. Per il successo del processo di apprendimento e per la nostra sicurezza è importante prestare molta attenzione alle soglie emotive. Infatti, accelerare i tempi, invadendo la soglia arancione o addirittura quella rossa non farai altro che rafforzare le sue paure.
La generalizzazione
Un’altro aspetto importante per rendere il nostro cavallo confidente e coraggioso è la generalizzazione. Cosa significa?
Anche se hai raggiunto il tuo obbiettivo e il tuo cavallo non ha più paura delle bandiere è molto probabile che abbia ancora paura di altri tipi di oggetti svolazzanti, come ad esempio un impermeabile o un telo. Generalizzare quindi significa ripetere la tecnica dell’approccio e ritirata con più oggetti simili possibili, così da consentire al cavallo di comprendere che un oggetto o un suo simile non rappresenta un pericolo. Quando sarà confidente con la bandiera, l’impermeabile e il telo, molto probabilmente alla vista del successivo oggetto svolazzante avrà reazioni meno significative o addirittura nulle.
La tecnica dell’approccio e ritirata consiste quindi nell’abituare gradualmente il cavallo alle pressioni di situazioni che generano stress (per questo sono importanti le soglie) e sostituire lo stato di preoccupazione indotto dal suo istinto ad uno stato di calma e sicurezza.
La tecnica dell’approccio e ritirata si può applicare in qualsiasi circostanza, come mettere la sella, affrontare gli ostacoli, spruzzare lo spray per gli insetti, insegnare a dare i piedi, vermifugo, siringhe, ecc..
Ogni circostanza ha le sue peculiarità e starà alla tua abilità e alla tua fantasia trovare la giusta strategia su come applicare i principi della tecnica trattata.
Ricapitolando i concetti base dell’approccio e ritirata sono:
- Sicurezza (nostra e del cavallo)
- Gradualità (un passo alla volta)
- Soglie (evitare di accelerare i tempi che vengono imposti dal cavallo)
- Approccio (breve esposizione ad una pressione accettabile per il cavallo)
- Ritirata (premio in relax senza pressioni)
- Rinforzi (negativo, positivo, – come dice la parola stessa sottolineo il progresso fatto)
Vantaggi
- Un cavallo confidente e coraggioso con il mondo che lo circonda
- Maggior sicurezza in tutte le attività che svolgiamo quotidianamente con il nostro amico equino
- Accreditamento da parte del cavallo nei nostri confronti (partnership)
- Maggior benessere psicofisico
Alcuni errori comuni
- Non rispettare le soglie e applicare la tecnica accelerando i tempi
- Avere aspettative. Le nostre aspettative creano ansia da risultato, che trasmettiamo al nostro amico.
- Togliere le pressioni con il tempismo sbagliato e usare i rinforzi quando non necessario
Conclusioni
Con l’approccio e ritirata ho fatto superare ai miei cavalli molte paure tra cui lo spray, le siringhe, gli oggetti svolazzanti ecc…
Non smetto mai di utilizzare questa tecnica e la applico con qualsiasi oggetto o circostanza che quotidianamente mi si propone (una bottiglia, un bicchiere, il nuovo lavaggio, una nuova sella, il nuovo piliere, ecc..)
Infondo il detto non si smette mai di imparare vale per noi, ma anche per i nostri amici cavalli. Scopri l’importanza del linguaggio del corpo.