Gli occhi del cavallo, fra i più grandi tra i mammiferi

Gli occhi del cavallo, fra i più grandi tra i mammiferi

Ipnotici, rilassanti, espressivi, empatici...

…sono solo alcuni degli aggettivi che mi vengono in mente guardando gli occhi di un cavallo. Sono fra i più grandi tra i mammiferi della terra e misurano circa 5 per 6,5 cm.

 

La vista del cavallo differisce notevolmente dalla nostra per distanza, colore, vividezza e campo visivo. Sembra che vedano solo due delle tre lunghezze d’onda visibili nello spettro della luce, il che significa che, agli occhi di un cavallo, i colori rosso o arancione possono apparire come verdastri o brunastri.

 

Poiché i cavalli sono di natura molto difensiva, le loro capacità visive danno loro un maggiore vantaggio nel rilevare i predatori e, anche se non vedono tutti i colori, gli occhi del cavallo sono perfetti per il suo sile di vita.

Struttura anatomica dell’occhio del cavallo.

Anatomia occhio del cavallo

Il globo oculare e il cristallino hanno una forma ovale e fa sì che il cavallo possa vedere e mettere a fuoco simultaneamente sia gli oggetti vicini che quelli più lontani (noi esseri umani possiamo mettere a fuoco un solo punto alla volta, adattando la forma del cristallino). Può quindi mettere a fuoco la vicina zona del pascolo e tenere sotto controllo le zone più lontane contemporaneamente. Anche la pupilla ha una forma particolare, è allungata orizzontalmente e aiuta ad aumentare lo spazio visivo.

 

I cavalli infatti vedono molto bene il movimento lungo quasi tutto l’arco visivo che è di oltre di 300°. Ciò significa che un cavallo può vedere il movimento nella maggior parte delle aree intorno al suo corpo, anche con la testa rivolta in avanti.

 

La retina dell’occhio del cavallo è ricoperta da una membrana chiamata tapetum lucidum, che gli consente di riflettere tutta la luce all’interno dell’occhio e di avere una buona visione anche di notte. 

Esempio di vista con scarsa luminosità, differenza fra uomo e cavallo.

Come vede un cavallo di notte

Questa caratteristica fornisce all’equino una buona vista in condizione di scarsa luminosità, ma lo rende più sensibile a condizioni di luce intensa. Inoltre, rispetto all’essere umano riesce ad adattarsi con maggior difficoltà ai cambi di luminosità.

 

Questo potrebbe spiegare la diffidenza per i luoghi con poca luce, come ad esempio un trailer. Per aiutare il cavallo ad entrare nei veicoli, potrebbe essere di aiuto diminuire il contrasto tra interno ed esterno.

 

Un’altra curiosità sull’occhio del cavallo è la presenza di una leggera depressione all’altezza della tempia, che in caso di urto è in grado di ospitare la sostanza molle presente dietro l’occhio consentendogli di rientrare e ammortizzare l’impatto.

 

Gli scienziati studiando i componenti del cavallo e l’anatomia dell’occhio hanno acquisito importanti informazioni sulle loro capacità ma sarà sempre un mistero capire come vede esattamente un cavallo.

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