Premessa
Il cavallo è un animale preda, vive in uno stato di allerta e di possibile fuga dal pericolo. Per questo tende a mettere alla prova chiunque si relazioni con lui.
L’equino misura costantemente l’uomo seguendo le regole del branco, per comprendere a suo modo se si è in grado di essere responsabili e di saper prendere importanti decisioni per la sua sopravvivenza.
L’attività con il cavallo è pericolosa pertanto è importante essere consapevoli dei propri mezzi, del carattere del cavallo e del suo stato d’animo.
Quando il cavallo si sente in pericolo compie uno switch, entrando in “modalità sopravvivenza”: pensa soltanto a scappare per trovare una via di fuga e allontanarsi il più velocemente possibile dal pericolo. Nel caso in cui il suo tentativo di fuga risulta fallimentare per mancanza di una via d’uscita, l’animale attacca e combatte. Per i cavalli non confidenti con l’uomo o con determinati strumenti per la comunicazione, il pericolo siete proprio voi.
Il cavallo, proprio come noi esseri umani, ha il cervello composto da due emisferi: emisfero destro ed emisfero sinistro. Ogni emisfero del cavallo è specializzato per dare risposte diverse agli stimoli dell’ambiante.
L’emisfero destro è specializzato nell’analizzare e rispondere alle emergenze e a tutti quegli eventi che generano stress. L’emisfero sinistro è responsabile delle emozioni positive, della curiosità e di tutti quegli stimoli abitudinari e confidenti.
Le reazioni del cavallo sono il risultato complementare dell’elaborazione dei due emisferi. Entrambi gli emisferi elaborano le informazioni utilizzando le proprie specializzazioni e in base al tipo di problema da risolvere, l’uno prevarrà sull’altro. Grazie a questo scambio continuo di informazioni fra i due emisferi, il cavallo apprende e impara a reagire diversamente agli stimoli. Per questo motivo è necessario utilizzare un approccio graduale, cercando di mantenere la bilancia tendente all’emisfero sinistro, dandogli tutto il tempo di elaborare e prendere confidenza con una novità.
Quando inseriamo degli strumenti nel nostro addestramento, è necessario utilizzare la tecnica dell’approccio e ritirata, prestare attenzione alle soglie emotive e abituare il cavallo gradualmente.
Gli strumenti base per relazionarsi in sicurezza

Una cavezza in corda annodata
Grazie ai nodi situati in punti strategici si riesce a comunicare con il cavallo in maniera chiara e precisa, ma allo stesso tempo rimane estremamente confortevole e leggera a riposo.
Ciò consente di essere molto più chiari nella fase di rilascio della pressione, fase determinante dove il cavallo apprende e comprende di aver fatto la cosa giusta.
Una corda da 3,7 metri (preferibilmente di corda nautica, con moschettone di sicurezza in ottone e laccio intrecciato in cuoio a fine corda)
La corda nautica da 3,7 metri è resistente al sudore, all’acqua e risulta liscia al tatto. Scorre confortevolmente sulle mani ed ha il giusto peso e lunghezza per comunicare con il cavallo in sicurezza. Il laccio in cuoio (Popper) a fine corda consente di capire, senza guardare, quando la corda sta per finire oltre che comunicare con il cavallo in maniera soft. Il moschettone di sicurezza è progettato per rompersi ad una pressione di circa 550kg, questo, in caso di emergenza, consentirà al cavallo spaventato di liberarsi ed evitare di ferire se stesso e chi lo circonda. In fase di addestramento utilizzo anche una corda con le stesse caratteristiche ma di una lunghezza di 7 metri.
Un Carrot stick
Il carrot stick è composto da tre parti, il bastone rigido lungo circa 120 centimetri, la corda (string) lunga circa 150 centimetri e il Popper. Il bastone rigido e senza punte serve esclusivamente per comunicare con il cavallo, in alcun modo va usato per malmenare. Questo strumento diventa un’estensione del nostro braccio per comunicare in sicurezza. La corda allunga ulteriormente le distanze ed il Popper è un peso che ne facilita i movimenti.
Diventare confidenti con l'attrezzatura
Oltre che rendere confidente il cavallo con l’attrezzatura, è importante diventarne esperti utilizzatori. Le prime volte che utilizzavo corde lunghe e stick mi legavo le gambe, intrecciavo stick e corde insieme, ecc.
Se desideriamo comunicare con un cavallo attraverso degli strumenti specifici, è opportuno saperli usare con la giusta competenza. Per questo motivo sono importanti le simulazioni senza cavallo.
Esempi di simulazioni
- Roteare a mo’ di rodeo, sia con la mano destra che sinistra, il carrot stick evitando di far attorcigliare lo string sul bastone.
- Lanciare la corda da 3,7 metri difronte e ritirarla.
- Roteare la corda da 3,7 metri lateralmente.
- Roteare la corda da 3,7 metri lateralmente e mentre ruota cambiare mano.
- Roteare la corda da 3,7 metri lateralmente e cercare di colpire, facendo scorrere la corda sulle mani, un oggetto a circa 2 metri (ad esempio una lattina).
Il mio personale consiglio è quello di affidarvi ad un esperto professionista in equitazione naturale che vi dia le basi per poter addestrare il vostro amico equino con competenza e sicurezza.
Buon viaggio.